Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Partito Democratico di Varese
"In merito all'ultima ipotesi di piano di razionalizzazione scolastica riportato nel comunicato stampa diramato dall'amministrazione di centro destra, il Partito Democratico ribadisce ulteriormente la propria posizione: SI alla verticalizzazione e riduzione delle dirigenze scolastiche da 8 a 6, NO alla chiusura delle scuole elementari nei rioni.
La nuova proposta crea ulteriore confusione e incertezza, oltre che correre il rischio di aprire una guerra tra poveri.
Legare il mantenimento della Foscolo al vincolo che si crei una classe prima di almeno 25 alunni è discriminante, perchè in tutta Italia per formare una classe il limite minimo, fissato dal ministero, è di 15 alunni.
La proposta di chiudere la IV Novembre di San Fermo spostando un corso di 5 classi alla scuola media Don Rimoldi di San Fermo e l'altro corso di 5 classi alla De Amicis di Valle Olona è improponibile dal punto di vista tecnico, oltre che del buon senso. Come è possibile che una tale proposta emersa nell'arco di poche ore senza possibilità di alcuna valutazione didattica e pedagogica possa essere sostenuta? Può un provvedimento frutto di un colpo al cerchio e un altro alla botte avere ricadute positive sui nostri bambini?
La scuola De Amicis può continuare a vivere, perchè dai dati di iscrizione alla scuola materna locale e dalle intenzioni manifestate dalle famiglie è dimostrabile che si può raggiungere agevolmente il limite dei 15 bambini richiesto dal ministero per attivare la classe prima, applicando le stesse garanzie offerte alla Foscolo, corrette con il limite di 15 anziché 25. Questo senza “travasi” di bambini e smembramenti di scuole.
Altrettanto inquietante è l'affermazione del comunicato stampa diramato dal comune di Varese che dice:
“Ci si impegna, inoltre, ad operare la razionalizzazione degli stabili comunali analoghe a quelle della “IV Novembre”/”Don Rimoldi/De Amicis anche in altre zone della città.”
Questo sicuramente creerà sconcerto e disorientamento in tutte le famiglie varesine, trasmettendo un senso generale di incertezza sul futuro scolastico dei propri figli.
I bambini e le famiglie hanno bisogno di certezze e tranquillità sapendo che possono gestire il proprio già complicato menage familiare (tra accompagnare i figli a scuola e organizzare il loro rientro appoggiandosi a nonni, parenti, amici, baby sitter), senza aspettarsi sorprese, come quella capitata tra capo e collo ai genitori di San Fermo, catapultati, loro malgrado, nell'occhio del ciclone.
Rimettiamo al centro del dibattito i bambini e le loro esigenze!
Il Partito Democratico chiede che la maggioranza di centro destra rinunci all'idea di chiudere le scuole e si limiti semplicemente ad approvare la verticalizzazione degli istituti, con la conseguente riduzione delle dirigenze da 8 a 6, cosa che già soddisfa pienamente i parametri imposti dalle varie normative e direttive nazionali.
Gruppo Consiliare - PD - Varese"
La nuova proposta crea ulteriore confusione e incertezza, oltre che correre il rischio di aprire una guerra tra poveri.
Legare il mantenimento della Foscolo al vincolo che si crei una classe prima di almeno 25 alunni è discriminante, perchè in tutta Italia per formare una classe il limite minimo, fissato dal ministero, è di 15 alunni.
La proposta di chiudere la IV Novembre di San Fermo spostando un corso di 5 classi alla scuola media Don Rimoldi di San Fermo e l'altro corso di 5 classi alla De Amicis di Valle Olona è improponibile dal punto di vista tecnico, oltre che del buon senso. Come è possibile che una tale proposta emersa nell'arco di poche ore senza possibilità di alcuna valutazione didattica e pedagogica possa essere sostenuta? Può un provvedimento frutto di un colpo al cerchio e un altro alla botte avere ricadute positive sui nostri bambini?
La scuola De Amicis può continuare a vivere, perchè dai dati di iscrizione alla scuola materna locale e dalle intenzioni manifestate dalle famiglie è dimostrabile che si può raggiungere agevolmente il limite dei 15 bambini richiesto dal ministero per attivare la classe prima, applicando le stesse garanzie offerte alla Foscolo, corrette con il limite di 15 anziché 25. Questo senza “travasi” di bambini e smembramenti di scuole.
Altrettanto inquietante è l'affermazione del comunicato stampa diramato dal comune di Varese che dice:
“Ci si impegna, inoltre, ad operare la razionalizzazione degli stabili comunali analoghe a quelle della “IV Novembre”/”Don Rimoldi/De Amicis anche in altre zone della città.”
Questo sicuramente creerà sconcerto e disorientamento in tutte le famiglie varesine, trasmettendo un senso generale di incertezza sul futuro scolastico dei propri figli.
I bambini e le famiglie hanno bisogno di certezze e tranquillità sapendo che possono gestire il proprio già complicato menage familiare (tra accompagnare i figli a scuola e organizzare il loro rientro appoggiandosi a nonni, parenti, amici, baby sitter), senza aspettarsi sorprese, come quella capitata tra capo e collo ai genitori di San Fermo, catapultati, loro malgrado, nell'occhio del ciclone.
Rimettiamo al centro del dibattito i bambini e le loro esigenze!
Il Partito Democratico chiede che la maggioranza di centro destra rinunci all'idea di chiudere le scuole e si limiti semplicemente ad approvare la verticalizzazione degli istituti, con la conseguente riduzione delle dirigenze da 8 a 6, cosa che già soddisfa pienamente i parametri imposti dalle varie normative e direttive nazionali.
Gruppo Consiliare - PD - Varese"
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